Per un Natale vero
Tra pochi giorni si festeggia una delle ricorrenze più amate da grandi e bambini. Ma qual è il vero senso del Natale?
Papa Francesco ce lo ha ricordato all’inizio di dicembre, con la lettera apostolica Admirabile Signum resa pubblica a Greccio: il presepe è un Vangelo vivo, che, scive il Papa, “ci educa a contemplare Gesù, a sentire l’amore di Dio per noi, a sentire e credere che Dio è con noi e noi siamo con Lui, tutti figli e fratelli grazie a quel Bambino Figlio di Dio e della Vergine Maria. E a sentire che in questo sta la felicità.“.
Alessandro D’Avenia, scrittore e professore, ha pubblicato una riflessione sul tempo e sul Natale, nella sua rubrica settimanale Ultimo banco sul Corriere della Sera.
Il presepe di San Francesco a Greccio è una risposta alla domanda sul senso del tempo che da sempre l’uomo e le civiltà si pongono.
Per affrontare la vita non è sufficiente rivolgersi al passato, come facevano i Greci antichi, o guardare al futuro, come ci spinge a fare il progresso tecnologico. Per affrontare la vita bisogna farsi carne come il bimbo di Betlemme, accettare il peso del tempo nel presente.
“La vita di oggi – scrive D’Avenia – con tutto ciò che contiene diventa l’occasione in cui, essendo sempre e comunque libero di amare Dio e gli altri, si può dare senso a ogni istante. Non è un vivere alla giornata, ma vivere la giornata: né nostalgici né utopisti, ma radicati e radicali nelle 24 ore”.
Cosa ci fa svegliare al mattino felici? Cosa ci fa sentire liberi? Cosa dà senso allo scorrere del nostro tempo?
Cercare ogni giorno la risposta è Natale. E allora, che sia un Natale così, denso di senso, vissuto nell’oggi in pienezza.