L’educativo digitale: quale scuola prima, durante e dopo il Corona Virus?
La rivista Tuttoscuola, rivista che da quarant’anni si occupa di scuola, ha pubblicato un articolo di Roberto Franchini, presidente di Endo-fap.
In questo articolo, Franchini presenta un confronto tra la scuola prima, durante e dopo il COVID-19.
Già prima dell’emergenza che ha bloccato le attività didattiche in aula da fine febbraio, la scuola italiana ha opposto resistenza al cambiamento di paradigma in atto, che spinge a superare il modello di scuola fatto di banchi e lezioni frontali per una didattica cooperativa e rovesciata.
“L’attuale contingenza può rappresentare un’opportunità straordinaria, per ripensare le variabili del cosiddetto curricolo implicito: spazi, tempi, raggruppamenti” afferma Franchini, che suggerisce alcuni possibili cambiamenti:
- dall’aula all’articolazione di spazi differenziati per ricercare, collaborare, connettersi, in presenza ma anche in remoto;
- dall’orario scolastico al tempo di lavoro, non necessariamente confinato in un quadro rigido;
- dal gruppo classe a piccoli raggruppamenti (team cooperativi), in presenza ma anche a distanza.
- da risorse didattiche rigide e mnemoniche a una molteplicità di fonti, cartacee e digitali;
- da insegnanti ex cathedra a insegnanti facilitatori, registi di esperienze di apprendimento.
La scuola non può più sottrarsi a questa sfida: la didattica a distanza, che ha “salvato” l’anno scolastico in corso, ha anche rivelato tutti i limiti di un modo superato di intendere la scuola. Non basta un tablet per essere “alla testa dei tempi”, come scriveva Don Orione. E’ alla testa dei tempi chi sa stimolare la creatività dei ragazzi, lo spirito di collaborazione e personalizza le proposte.