Progetto Assi Culturali – Summer school: dal progetto Assi Culturali alla cultura dell’educazione al lavoro
Nelle giornate del 29 e 30 agosto si è svolta a Roma, nella suggestiva Casa La Salle, la tanto attesa Summer school rivolta a rappresentanti significativi degli Enti promotori del progetto Assi Culturali, tra cui anche Endo-fap.
I partecipanti, molti dei quali hanno profuso il loro contributo anche nelle fasi precedenti del progetto, e partecipato attivamente alla ricerca sui 14 Centri significativi sfociata nel volume edito da Franco Angeli “Una nuova formazione professionale” di Dario Nicoli e Cristina Ferro, sono stati chiamati alla validazione e all’arricchimento del documento base “Curricolo dell’educazione alla vita ed al lavoro” espressione del cammino di rinnovamento della Formazione Professionale di ispirazione cattolica, in risposta alla profonda crisi educativa e culturale del nostro tempo.
I materiali di lettura propedeutici alla Summer school sono stati la versione alfa del “Curricolo dell’educazione alla vita e al lavoro”, due rapporti Unesco del 2021 e 2022, i rapporti OCSE e il testo della Prof.ssa Berta Martini sul curricolo.
Il testo base nella versione alfa è stato presentato dal Prof. Dario Nicoli che, in un’ottica di condivisione dei valori alla base della proposta formativa dei 7 Enti promotori del progetto, ha declinato i focus di intervento sul piano metodologico, organizzativo e culturale per raccogliere la sfida della nuova cultura del lavoro che è anche profezia di “vita buona” per i nostri giovani.
Il prof. Arduino Salatin ha ricordato gli step del progetto, avviato nel 2019 che, ricercando le convergenze tra gli Enti pur nella varietà dei carismi fondativi, si è trasformato in un movimento culturale vitale e generativo di risposte positive sia alla crisi esistenziale dei giovani sia alle pressanti richieste, da parte delle imprese, di lavoratori in possesso non soltanto di abilità professionali ma, anche e soprattutto, di competenze trasversali ovvero di “cultura del lavoro”.
La metodologia di lavoro è stata stimolante e partecipativa: dopo la prima parte in plenaria, si sono creati 4 gruppi di lavoro “misti”, ovvero formati da partecipanti dei vari Enti promotori che, sulla base della propria esperienza e delle riflessioni emerse, hanno sviluppato e approfondito i contenuti fondativi del “Curricolo dell’educazione alla vita e al lavoro”.
Il gruppo coordinato da Francesca Di Paolantonio del CIOFS-FP ha affrontato il tema dell’aspetto fondativo del curricolo. Ne è emersa una proposta che, ispirata all’acronimo inglese VET, tende alla valorizzazione dell’aspetto vocazionale; inoltre è emerso anche un bisogno di dichiarare la peculiarità di un curricolo che si propone di educare attraverso il lavoro, usando un linguaggio evocativo e superando una barriera culturale che vede ancora la Iefp come scelta di serie B.
Focus del gruppo coordinato da Federico Carollo di Casa di Carità Arti e Mestieri è stato il curricolo esplicito: la base dell’offerta formativa. Il gruppo ha espresso l’importanza di un curricolo essenziale, costantemente monitorato per adattarlo alla complessità dei processi, che lascia spazio a compiti di realtà sfidanti con il formatore costantemente alleato del successo formativo dei discenti. La valutazione deve essere graduale e intesa come restituzione del processo di acquisizione, orientata a dare all’allievo consapevolezza del proprio valore.
Il terzo gruppo, coordinato da Luca Calligaro di ENAC, ha elaborato una riflessione sul curricolo implicito: metodologia, ambienti e tempi. Destrutturare spazi e tempi sembra ancora utopistico per la maggior parte delle Regioni poiché si scontra con stringenti vincoli normativi; pertanto, più realistica sembra la proposta di una valorizzazione e personalizzazione degli spazi educativi che faccia leva sullo “star bene” di tutta la comunità in un luogo assimilabile al concetto di “casa”.
Infine, il quarto gruppo coordinato da Rita Festi di SCF ha approfondito il focus della Comunità educante facendosi portavoce dell’importanza che essa sia stabile, che converga su valori e metodologie per scongiurare il pericolo dell’individualismo. Inoltre, suo compito essenziale è la vigilanza sul carisma nella trasmissione dei saperi, sullo stile del centro e sul benessere di tutti.
I quattro gruppi hanno poi esposto in plenaria gli esiti della loro riflessione per una ulteriore condivisione e armonizzazione delle proposte emerse.
I feedback sono stati positivi, hanno messo in luce l’interdipendenza dei quattro temi fondamentali del “Curricolo dell’educazione alla vita e al lavoro” e confluiranno nella sua seconda stesura.
In merito al curricolo esplicito è intervenuto don Giuliano Giacomazzi, Direttore Generale del CNOS-FAP, che ha evidenziato come, nell’antropologia Salesiana, la valutazione debba essere per il formatore anche un momento prezioso di autovalutazione affinché anche un insuccesso possa diventare formativo per l’allievo e per il docente.
Suor Manuela Robazza, Presidente del CIOFS-FP ha puntualizzato che la formazione nei nostri Centri non è solo professionale ma è un accompagnamento alla vita per formare lavoratori che sappiano usare non solo le mani ma anche la testa e il cuore.
Il prof. Arduino Salatin ha, infine, esposto con dovizia di riferimenti normativi, l’evoluzione degli ordinamenti e del sistema di istruzione tecnica e professionale e in particolare le misure previste dal PNRR rivolte alla IeFP, soffermandosi sulle possibili implicazioni sul “Curricolo dell’educazione alla vita ed al lavoro”. Ha altresì illustrato la proposta sperimentale afferente il secondo ciclo di istruzione che dovrebbe essere avviata il prossimo anno e che, in assenza di opportune tutele, rischierebbe di indebolire la specificità della IeFP.
Il prof. Salatin ha presentato anche la struttura dei nuovi ITS Academy e evoluzione del sistema duale come misura finanziata dal PNRR che prevede, fra l’altro, il potenziamento delle competenze digitali.
Le sfide ancora aperte per il sistema della IeFP sono tante e il “Curricolo dell’educazione alla vita e al lavoro”, nella sua seconda versione frutto delle convergenze emerse in queste due intense giornate di lavori, vuole essere una valida risposta non solo educativa ma anche organizzativa da presentare ai tavoli istituzionali per tutelare e valorizzare la peculiarità della nostra offerta formativa.
La seconda versione del “Curricolo dell’educazione alla vita e al lavoro” sarà oggetto di ulteriore condivisione durante il Seminario Europa di Taranto ad ottobre e in occasione del Job &Orienta di Verona a novembre. Inoltre, in previsione di essere assunto dalla CONFAP si è discussa la possibilità di un convegno tra dicembre 2023 e gennaio 2024 per proporlo pubblicamente alle istituzioni come rilancio del VET italiano.