Roma – Il Patto Educativo Globale, la sfida e la prospettiva per il futuro
Il Segretariato educativo e Comitato Tecnico Scientifico delle sedi Endofap si è riunito a Roma per confrontarsi all’inizio dell’anno scolastico sulle prospettive della scuola, alla luce del carisma orionino e del Patto Educativo Globale proposto da Papa Francesco.
Per affrontare le sfide della “catastrofe educativa”, come ha scritto il Santo Padre, sono intervenuti due relatori di rilievo: Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Conferenza Episcopale Italiana, e Sergio Cicatelli, Direttore del Centro Studi per la Scuola Cattolica della Cei.
Ernesto Diaco ha ripercorso la storia del Patto Educativo Globale, lanciato da papa Francesco nel 2019. Il movimento avviato da questo Patto spinge verso un nuovo umanesimo, verso una visione dell’educazione che pone la persona al centro e la sostiene in un percorso di conoscenza di sè, del prossimo, del Creato e del Trascendente.
Sergio Cicatelli ha riletto il Patto Educativo Globale in chiave pedagogico-didattica. Partendo dai sette impegni del Patto, Cicatelli ha evidenziato tre parole chiave: comunità, persona e servizio.
La dimensione comunitaria, basata su relazioni autentiche, fondate su valori, storia e tradizioni condivise, è alla base di un modello di scuola che mette l’allievo al centro. Mettere la persona al centro vuol dire dare all’allievo la possibilità di esercitare la sua libertà, responsabilizzarlo, valorizzare la sua unicità e le sue competenze. Il servizio, infine, è il senso dell’apprendimento: apprendere serve a mettersi al servizio della propria comunità. Nell’instrumentum laboris del Patto Educativo Globale si legge: “Questo genere di ricerche sta mostrando come il servizio possa essere non solo un’attività formativa tra le altre (l’importanza del volontariato nella formazione dei giovani è ben riconosciuta), ma più radicalmente come esso possa diventare il metodo fondamentale attraverso il quale tutte le conoscenze e le competenze possono essere trasmesse e acquisite“.
Educare è sempre un atto di speranza. Con questa prospettiva, spostenuti dallo slancio del carisma di Don Orione, il segretariato lavora per realizzare quanto prevede il Patto Educativo Globale: una scuola liberante, un’educazione integrale e originale, che aiuta a costruire relazioni autentiche e a coltivare i talenti.